• In Italia, nove aziende su dieci sono di tipo familiare.
• Il 43% dei primi cento gruppi italiani per fatturato è controllato dalla stessa famiglia.
• Secondo il Family Firm Institute, ottengono in genere performance più elevate rispetto alle concorrenti.
• Hanno un vantaggio competitivo, dovuto a: estrema dedizione, più alta attenzione alla qualità, continuità di comando, attenzione al medio-lungo periodo, rapidità di decisione e di azione. Devon affrontare, peró, significativi problemi.
• Nelle imprese familiari del Centro Italia, la carriera delle nuove leve segue un percorso formalizzato nel 22% dei casi.
• Il controllo sulle loro attività pare inadeguato.
• Nel 34% dei casi, infatti, il giudizio sul lavoro dei newcomers tocca alla famiglia.
• Il 23% lascia l’incarico al presidente o a un amministratore. • Nel 13% dei casi tocca a un organo interno.
• Nell’8% a un diretto superiore. Addirittura nel 21% delle imprese non c’è nessuno a controllarlo.
La formazione dei familiari destinati a ricoprire cariche importanti nelle imprese è uno dei punti deboli del sistema italiano.
• 22% – I familiari assunti sprovvisti di diploma.
• 58% – I familiari in possesso di diploma.
• 5% – Familiari laureati, ma in ambiti non attinenti al core business aziendale.
• 15% – Familiari laureati in economia o in materie vicine al core business aziendale.
Gli otto peccati capitali.
La spina dorsale dell’Italia sono le aziende familiari che realizzano l’80% del Pil e generano tre posti di lavoro su quattro. Un patto di famiglia ben strutturato può aiutare ad abbattere i rischi, sempre in agguato. Questi i più ricorrenti:
• Scarso rispetto dei ruoli.
• La parentela conta più di competenze e meriti.
• Mancano criteri chiari per la cooptazione dei familiari in azienda.
• Carenze nella comunicazione.
• Scarsa chiarezza sulle competenze e sui poteri dei proprietari.
• Bassa predisposizione ad aprirsi ai contributi di manager esterni.
• Mancano processi strutturati per la gestione operativa.
• Per salvaguardare gli equilibri di famiglia, si rinviano decisioni importanti.
Massimiliano Caruso
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